Arshura 2020
Mattoni Valter
€32.00
Tipologia Rosso
Regione Marche
Comune Castorano
Terreno Argilloso
Vitigno Montepulciano
Età delle vigne 35 anni circa
Lieviti Indigeni
Affinamento Dopo la vendemmia fermenta in acciaio per 10-15 giorni, successivamente passa in barrique usate per 15 mesi.
Grado alcolico 15%
Formato 0,75l
Contiene solfiti – Prodotto in Italia
L’immagine è puramente indicativa e potrebbe non rispecchiare appieno le caratteristiche del prodotto
Nel 2000 nasce Arshura, parola magica che rimanda ad una sete atavica, come la passione della famiglia di Valter. Arshura 2020 nasce da uve montepulciano vinificate in purezza in una delle zone più votate al vino di tutte le Marche, nel cuore dell’Italia, sulle dolci colline dell’ascolano, a trecento metri sopra il livello del mare che si intravede all’orizzonte, in terreni argillosi e alluvionali.
Rosso rubino, profumi fruttati e floreali, in bocca il tannino è morbido, un vino persistente con bellissime note balsamiche.
Per descrivere Valter Mattoni prendiamo spunto direttamente dal suo sito:
“Valter nasce nel 1960 a Castorano. Il suo soprannome è Roccia e il suo mestiere è il decoratore.
È risaputo che Roccia è prigioniero anche di altre passioni come le cose vecchie e le motociclette, ma a noi piace soprattutto per le sue quattromila bottiglie di Arshura. Chiaro.
Mio nonno Nazzareno quando si lavava il viso stava bene attento a non ingoiare neanche una goccia di acqua, in effetti fin da quando era ragazzo l’unico liquido che aveva mandato giù era il vino, solo vino, vino di contadino che si faceva da solo, in tempi privi di enotecnici di professione.
Anche l’altro mio nonno Giuseppe si faceva il vino da solo e mio padre Gaspare non è stato da meno. Avrei potuto interrompere la tradizione? Mai!
Così risponde Valter Mattoni a chi gli domanda come mai passi tanto tempo rinchiuso in cantina prigioniero della sua piccola e appassionata produzione.
PRODUTTORE
Mattoni Valter
Per descrivere Valter Mattoni prendiamo spunto direttamente dal suo sito:
“Valter nasce nel 1960 a Castorano. Il suo soprannome è Roccia e il suo mestiere è il decoratore.
È risaputo che Roccia è prigioniero anche di altre passioni come le cose vecchie e le motociclette, ma a noi piace soprattutto per le sue quattromila bottiglie di Arshura. Chiaro.
Mio nonno Nazzareno quando si lavava il viso stava bene attento a non ingoiare neanche una goccia di acqua, in effetti fin da quando era ragazzo l’unico liquido che aveva mandato giù era il vino, solo vino, vino di contadino che si faceva da solo, in tempi privi di enotecnici di professione.
Anche l’altro mio nonno Giuseppe si faceva il vino da solo e mio padre Gaspare non è stato da meno. Avrei potuto interrompere la tradizione? Mai!
Così risponde Valter Mattoni a chi gli domanda come mai passi tanto tempo rinchiuso in cantina prigioniero della sua piccola e appassionata produzione.