Cosecose 2023

Mattoni Valter

19.00

- +

Tipologia Rosso
Regione Marche
Comune Castorano
Terreno Argilloso
Vitigno Sangiovese
Età delle vigne 60 anni circa
Lieviti Indigeni
Affinamento Fermenta e affina in acciaio per circa 6 mesi.
Grado alcolico 15%
Formato 0,75l
Contiene solfiti – Prodotto in Italia
L’immagine è puramente indicativa e potrebbe non rispecchiare appieno le caratteristiche del prodotto

Cosecose 2023 è ottenuto da uve Sangiovese provenienti da vigne di oltre 60 anni. Arriva da un vigneto di circa mezzo ettaro esposto a sud e sud-est, affinano da 6 a 8 mesi in acciaio e barriques. Cosecose 2023 è intenso e fruttato.

Per descrivere Valter Mattoni prendiamo spunto direttamente dal suo sito:
“Valter nasce nel 1960 a Castorano. Il suo soprannome è Roccia e il suo mestiere è il decoratore.
È risaputo che Roccia è prigioniero anche di altre passioni come le cose vecchie e le motociclette, ma a noi piace soprattutto per le sue quattromila bottiglie di Arshura. Chiaro.
Mio nonno Nazzareno quando si lavava il viso stava bene attento a non ingoiare neanche una goccia di acqua, in effetti fin da quando era ragazzo l’unico liquido che aveva mandato giù era il vino, solo vino, vino di contadino che si faceva da solo, in tempi privi di enotecnici di professione.
Anche l’altro mio nonno Giuseppe si faceva il vino da solo e mio padre Gaspare non è stato da meno. Avrei potuto interrompere la tradizione? Mai!
Così risponde Valter Mattoni a chi gli domanda come mai passi tanto tempo rinchiuso in cantina prigioniero della sua piccola e appassionata produzione.

https://www.ilvinovero.it/i-produttori/mattoni-valter/

https://www.valtermattoni.it

PRODUTTORE

Mattoni Valter

Per descrivere Valter Mattoni prendiamo spunto direttamente dal suo sito:
“Valter nasce nel 1960 a Castorano. Il suo soprannome è Roccia e il suo mestiere è il decoratore.
È risaputo che Roccia è prigioniero anche di altre passioni come le cose vecchie e le motociclette, ma a noi piace soprattutto per le sue quattromila bottiglie di Arshura. Chiaro.
Mio nonno Nazzareno quando si lavava il viso stava bene attento a non ingoiare neanche una goccia di acqua, in effetti fin da quando era ragazzo l’unico liquido che aveva mandato giù era il vino, solo vino, vino di contadino che si faceva da solo, in tempi privi di enotecnici di professione.
Anche l’altro mio nonno Giuseppe si faceva il vino da solo e mio padre Gaspare non è stato da meno. Avrei potuto interrompere la tradizione? Mai!
Così risponde Valter Mattoni a chi gli domanda come mai passi tanto tempo rinchiuso in cantina prigioniero della sua piccola e appassionata produzione.

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