Trebbien 2022

Mattoni Valter

27.00

- +

Tipologia Bianco
Regione Marche
Comune Castorano
Terreno Argilloso
Vitigno Trebbiano
Età delle vigne 40 anni circa
Lieviti Indigeni
Affinamento Acciaio
Grado alcolico 14%
Formato 0,75l

Contiene solfiti – Prodotto in Italia
L’immagine è puramente indicativa e potrebbe non rispecchiare appieno le caratteristiche del prodotto

Il Trebbien 2022 è un ottimo Trebbiano in una buona annata, meno di 1000 bottiglie da un solo ettaro. Rustico, corposo e pieno. Prodotto con uve Trebbiano in purezza, il Trebbien 2022 proviene da vigne di circa 40 anni.

Per descrivere Valter Mattoni prendiamo spunto direttamente dal suo sito:
“Valter nasce nel 1960 a Castorano. Il suo soprannome è Roccia e il suo mestiere è il decoratore.
È risaputo che Roccia è prigioniero anche di altre passioni come le cose vecchie e le motociclette, ma a noi piace soprattutto per le sue quattromila bottiglie di Arshura. Chiaro.
Mio nonno Nazzareno quando si lavava il viso stava bene attento a non ingoiare neanche una goccia di acqua, in effetti fin da quando era ragazzo l’unico liquido che aveva mandato giù era il vino, solo vino, vino di contadino che si faceva da solo, in tempi privi di enotecnici di professione.
Anche l’altro mio nonno Giuseppe si faceva il vino da solo e mio padre Gaspare non è stato da meno. Avrei potuto interrompere la tradizione? Mai!
Così risponde Valter Mattoni a chi gli domanda come mai passi tanto tempo rinchiuso in cantina prigioniero della sua piccola e appassionata produzione.

https://www.ilvinovero.it/i-produttori/mattoni-valter/

https://www.valtermattoni.it

PRODUTTORE

Mattoni Valter

Per descrivere Valter Mattoni prendiamo spunto direttamente dal suo sito:
“Valter nasce nel 1960 a Castorano. Il suo soprannome è Roccia e il suo mestiere è il decoratore.
È risaputo che Roccia è prigioniero anche di altre passioni come le cose vecchie e le motociclette, ma a noi piace soprattutto per le sue quattromila bottiglie di Arshura. Chiaro.
Mio nonno Nazzareno quando si lavava il viso stava bene attento a non ingoiare neanche una goccia di acqua, in effetti fin da quando era ragazzo l’unico liquido che aveva mandato giù era il vino, solo vino, vino di contadino che si faceva da solo, in tempi privi di enotecnici di professione.
Anche l’altro mio nonno Giuseppe si faceva il vino da solo e mio padre Gaspare non è stato da meno. Avrei potuto interrompere la tradizione? Mai!
Così risponde Valter Mattoni a chi gli domanda come mai passi tanto tempo rinchiuso in cantina prigioniero della sua piccola e appassionata produzione.

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